“E’
sempre più facile trovare sulle bacheche dei social network più
popolosi storie di vessazioni e maltrattamenti subiti da bambini,
presumibilmente a scuola come in altri luoghi. Orbene, raccogliendone
alcune, su segnalazione di persone conoscenti, mi sono premurato di
appurare alla fonte la verità, raramente coincidente con la narrazione
dei fatti rabbiosamente esposta sulla bacheca”: è quanto denuncia il
Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio
Marziale.
“Si
sappia – evidenzia il sociologo – che intanto la denuncia sui social
network lascia il tempo che trova, semmai è utile a caricare
emotivamente la massa, rendendo un pessimo servizio alla verità e alla
società, infangando gente che lavora tra molteplici sacrifici e carenze
strutturali, e che le Istituzioni possono anche non raccogliere, se non
fortunosamente, perché al cospetto di qualsivoglia sopruso verso i
bambini è necessario il coraggio della denuncia circostanziata alle
autorità preposte e non gridata populisticamente ai quattro venti”.
Per
il Garante: “Chiunque sia a conoscenza di qualsiasi lesione nei
confronti di minorenni, che necessita dell’intervento del Garante per
l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, utilizzi la mail:garanteinfanzia@consrc.it permettendo
in questo modo ai miei Uffici di intraprendere i percorsi di
accertamento e tutela previsti. Chi utilizza i social network è in grado
anche di servirsi di una mail, dunque lo faccia”.
“Il
fenomeno dell’urlo sui social network – conclude Marziale – più che
tecnologico è culturale e indica quanto ancora restìa sia le gente ad
assumere precise responsabilità ed è bene cominciare a fare i conti con
questa realtà, perché non si possono invocare diritti se si viene meno
all’adempimento dei propri doveri, e la denuncia è un dovere,
soprattutto quando riguarda chi non sa e non può debitamente difendersi
da solo, come i bambini”.